Il progetto dell’istituto di cura interpreta la specificità del contesto scomponendo il programma funzionale in volumi semplici e riconoscibili. Un basamento pubblico si inserisce nelle curve di livello e diventa il piano di appoggio per due edifici distinti, due case, che si relazionano al contesto. Gli edifici ruotano in una sorta di danza dervisci e intrattengono un dialogo fra loro con un movimento continuo e coordinato, cercando un rapporto dinamico con l’intorno. Il progetto racconta di due case che sono tali sia nell’immagine di architettura, sia nell’essere accoglienti e domestiche come le case in cui gli ospiti hanno sempre vissuto.